Il Palleggio
I fondamentali in pillole, una piccola introduzione al palleggio
E il secondo tocco per frequenza di utilizzo in un giocatore, nella maggior parte dei casi viene utilizzato per alzare il pallone allo schiacciatore ma è utilizzato anche per difendere, appoggiare oppure ricevere. Esso quindi viene utilizzato quando la palla si presenta alta sopra la testa.
Agli albori della pallavolo cioè nel periodo tra il 1895 e 1950 è stato il fondamentale principe di questo sport fino all’introduzione del bagher che lo ha scalzato da questa posizione.
Teoricamente il palleggio è il fondamentale più semplice da eseguire e esso permette di dare alla palla traiettorie molto precise.
Dalla posizione di attesa, le mani vengono portate aperte sopra la testa, i pollici e gli indici delle due mani sono vicini fra loro leggermente in avanti e con i polsi flessi ed intraruotati, allo scopo di formare una conca adatta ad ospitare la palla. I gomiti sono semiflessi e l’angolo dei gomiti è di 90°
Al contatto con la palla, le gambe sono leggermente piegate, i piedi sono divaricati e uno davanti all’altro, la spinta alla palla proviene dalla distensione coordinata di braccia e gambe
Per migliorare l’anticipazione, la valutazione delle traiettorie, l’abilità e la velocità negli spostamenti, risulta fondamentale riuscire a posizionarsi in modo tale che il corpo si trovi sotto la palla.
Esistono principalmente tre tipi di palleggio:
- FRONTALE (la palla va in avanti)
- DORSALE (si vuole inviare la palla dietro)
- LATERALE (si esegue lateralmente rispetto a dove si vuole mandare la palla)
Nell'immagine sotto le tre tipologie di palleggio in sequenza
Gli errori più comuni che si possono identificare nell’esecuzione di questo fondamentale sono sostanzialmente: gomiti troppo larghi o troppo stretti, palleggio a braccia distese sopra alla testa, non sfruttare la spinta degli arti inferiori e tenere le dita distese rivolte verso la palla, con rischio di lesioni.